ANIOS Interpreti LIS e Federnotai siglano un protocollo per favorire l'interpretariato professionale negli studi notarili
E' stato siglato oggi il protocollo d'intesa tra Anios, associazione interpreti di lingua dei segni italiana e Federnotai, il sindacato dei notai italiani. L'obiettivo è quello di garantire un servizio di interpretariato professionale in occasione della partecipazione dei sordi agli atti notarili.
Roma, 7 novembre 2017 - Secondo un sondaggio svolto da Anios tra i suoi associati, emerge che l'83,05% del campione ha svolto nella sua carriera almeno un servizio di interpretariato presso un notaio (l'81% riguarda compravendite immobiliari). Per questo Anios e Federnotai hanno firmato oggi un accordo di collaborazione sul tema dell'interpretariato in lingua dei segni.
Secondo l'accordo, Anios e Federnotai organizzeranno iniziative congiunte per favorire il ricorso all’interpretariato professionale in occasione della partecipazione dei sordi agli atti notarili e per promuovere l’equiparazione da parte dello Stato italiano della lingua dei segni ad ogni altra lingua diversa dall’italiano.
Ai sensi della Legge Notarile infatti l’interprete deve essere "persona abituata a trattare con il sordo, deve sapersi fare intendere da lui con segni e gesti, (...), deve essere capace di agire e non deve essere interessato all’atto". L'interprete professionale instaura concretamente con il sordo un rapporto che soddisfa i requisiti della "abitudine a trattare" e della "capacità di farsi intendere", riducendo – rispetto al parente o all’affine del sordo – il rischio che sia interessato all'atto.
L’interprete può essere scelto tra i parenti e gli affini della persona sorda solo nel caso in cui tutti requisiti siano soddisfatti, incluso la mancanza di interesse all’atto al quale gli si chiede di intervenire.
L’interprete Lis ha la funzione di consentire al sordo di comprendere ciò che avviene intorno a lui e soprattutto le parole pronunciate dal notaio e allo stesso modo di consentire al notaio di indagare correttamente la volontà del sordo.L'articolo 2 della Costituzione, del resto, sancisce il principio di uguaglianza, prevedendo che tutti i cittadini abbiano pari dignità sociale e siano eguali davanti alla legge senza distinzione, tra l’altro, di “lingua” e di “condizioni personali e sociali”.
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