LVI Congresso Nazionale del Notariato: il discorso del Presidente di Federnotai, Edoardo Rinaldi
"Care Colleghe, Cari Colleghi, Gentile Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, Gentile Presidente della Cassa, Gentile Presidente del Comitato Ordinatore del Congresso.
Il Notariato attraversa un momento di cambiamento.
Abbiamo sinora avuto un periodo altamente positivo, di grandi soddisfazioni.
Nell’ultimo anno sono aumentate le compravendite e le operazioni societarie: i dati della Cassa legittimano questo risultato.
Abbiamo avuto in questi giorni attestati di grande stima da tutti i politici presenti che hanno tessuto grandi lodi alla nostra attività. Ci sono state prese di posizione rilevanti in tema di riconoscimento della nostra peculiarità nell’ambito professionale, conferma delle nostre competenze. Si è parlato con grande apertura del principio di un compenso equo e si è detto come la nostra professione non deve essere soggetta all’autorità su concorrenza e mercato. Esattamente quello che abbiamo sempre desiderato sentire.
Ma queste parole sono state precedute da tangibili segni di apprezzamento da parte dello Stato, con nuove competenze.
Pensiamo al ruolo che il notariato svolge nel Terzo Settore, ambito in cui ci è stata riconosciuta una funzione dipreminenza.
Pensiamo anche alle nuove attribuzioni in materia di Volontaria Giurisdizione, quale affermazione alla nostra funzione in chiave di ausiliari del sistema giustizia e applicazione del principio di sussidiarietà. Stima che ci deriva dallo Stato anche per il nostro ruolo di tutori dell’ordine pubblico economico in materia di antiriciclaggio, funzione che ci permette di accreditarci come interlocutori autorevoli e che ha permesso al Notariato di mantenere competenze nel settore societario, e non solo.
Viviamo in sostanza un momento particolarmente positivo.
Tuttavia ci sono aspetti problematici.
Ci sono settori della Pubblica Amministrazione che osteggiano il nostro ruolo o quanto meno non lo facilitano.
Pensiamo negli ultimi anni ai conflitti con l’Autorità della concorrenza
Basti pensare agli ostacoli che ci pongono i Registri delle imprese nelle iscrizioni dei nostri atti.
Pensiamo alle Agenzie delle Entrate che rettificano la nostra liquidazione di imposte con richieste, troppo spesso, pretestuose.
Proprio nell’antiriciclaggio osserviamo con sgomento le sanzioni elevatissime sulla base, spesso, di asserzioni infondate, misconoscendo di fatto la nostra attività di leali servitori dello Stato. Il Notariato fornisce oltre il 90% delle segnalazioni delle professioni non finanziarie eppure la nostra funzione di leali collaboratori dello Stato non appare riconosciuta e i notai continuano ad essere sanzionati gravemente, come fossimo istituti finanziari.
Dunque, da un lato lo Stato chiede il nostro intervento in via sussidiaria, – e sappiamo bene che è ragionevole ritenere sia la tendenza prevalente – dall’altro, settori della Pubblica Amministrazione ci vedono come antagonisti.
Vi sono altri elementi che ombreggiano il futuro.
L’aumento dei tassi di interesse sui mutui, la stretta sui bonus fiscali legati alla ristrutturazione, faranno ridurre nel breve periodo le compravendite e dunque le nostre attività.
Si pensi a quanto detto ieri sui giovani e su come l’investimento nella casa pare non sia più percepito come essenziale. E ancora, la difficoltà nel trovare collaboratori validi e formati, così come i costi di studio che aumentano sempre di più: tanti elementi che giocano senz’altro a nostro sfavore.
La concorrenza interna senza il minimo rispetto dei principi deontologici. Traspare spesso una formazione di colleghi più giovani slegata da una pratica effettiva della professione, senza che si siano appresi da un collega più anziano i rudimenti di una condotta etica e leale.
E ancora, nella società civile la nostra professione ha perso attrattiva, specie nei giovani. Abbiamo accennato al calo di vocazioni verso la nostra professione. Mai il numero dei praticanti è stato modesto come in quest’anno: 440 in tutta Italia.
Cosa occorre fare? Come arginare ostacoli e superare difficoltà?
Ebbene, crediamo sia imperativo che la nostra funzione sia percepita sempre più come fondamentale. Dai cittadini e dalle imprese, dai settori della Pubblica Amministrazione che ci sono ostili. Questo ci permetterebbe di recuperare prestigio e attrattiva.
Da qui un’azione che Federnotai richiede e intraprende per rendere il Notariato centrale verso cittadini e imprese e verso lo Stato.
Dobbiamo divenire protagonisti indispensabili in tutte le negoziazioni economiche. A questo proposito occorre incentivare l’utilizzo del deposito del prezzo sui conti dedicati, dando garanzie e certezza ai nostri clienti. Il notaio garantisce e tutela cittadini e imprese perchè i notai sono leali collaboratori dello Stato e tutori della pubblica fede.
Oltre al deposito del prezzo è giunto il tempo di procedere allo sviluppo di una piattaforma informatica notarile, per un sistema di pagamento di proprietà del Notariato.
Immaginiamo ora di avere la possibilità di agire – ad esempio – sul conto di accredito del ricavato di un mutuo unilaterale.
Immaginiamo di sostituire la censurabile prassi di inviare “conferme stipula” compilate approssimativamente e firmate su carta, scansite e inviate via email su piattaforme di proprietà di terzi.
Sottolineo di proprietà di terzi.
Ebbene, occorre sostituire tale prassi con un “pagamento unico del Notariato” che funzioni similmente a quanto accade con l’adempimento unico telematico: in via automatica e sotto la direzione, responsabilità e con la firma digitale del notaio.
Il notaio avrebbe il controllo delle operazioni di carico e scarico dei conti correnti di compratore e venditore e dei mutui ipotecari, ruolo di centralità all’interno delle transazioni economiche. Sappiamo che su questo tema sono in corso lavori, ma riteniamo si sia già perso troppo tempo e temiamo che la soluzione adottanda possa risultare già superata.
Come negli anni passati, creare la Rete Unitaria del Notariato, Notartel Spa e la firma digitale dei notai italiani furono grandi intuizioni che assicurarono la sopravvivenza del Notariato, riteniamo ora assolutamente indispensabile creare un sistema evoluto di pagamenti di proprieta' del Notariato, una "Notarpay del Notariato".
Ebbene, è evidente quindi che la combinazione dell’utilizzo del deposito del prezzo anche al di fuori delle ipotesi di legge e una piattaforma di pagamento di proprietà – del Notariato – ci renderanno indispensabili e essenziali in ogni transazione economica.
Dobbiamo poi divenire un soggetto necessario e fondamentale anche verso la Pubblica Amministrazione. A tal proposito va sempre più rimarcato il nostro ruolo nell’antiriclaggio. E su questo punto va menzionata la DataWareHouse, ovvero il database del Notariato tratto dai nostri atti e dal quale in analogia al Notariato spagnolo si possano scovare operazioni sospette. Si tratta di un primo inizio, ma mancano ancora gli ultimi passi necessari per la sua attivazione.
Questo è un esempio di una gestione di banca dati nostra e esclusiva. E abbiamo imparato, in questi anni, che chi governa dati e li sa analizzare e proteggere ha un ruolo di preminenza.
Dunque, la strada passa dall’elaborazione di piattaforme informatiche create sulla base di dati ricavati dai nostri atti o su dati altrimenti organizzati. Gestite con la nostra autorevolezza e rispetto di regole e norme.
Si pensi agli spunti di ieri in tema di blockchain legate alle transazioni di opere d’arte. Si rifletta anche sui crediti di imposta organizzati sempre in blockchain gestite dal Notariato. Ma si pensi anche a banche dati delle pratiche edilizie che quotidianamente passano nei nostri uffici.
E perché la possibile crisi dell’autorevolezza del nostro ruolo venga arginata, occorre dimostrare ai cittadini, alle imprese e allo Stato, ogni giorno, nella nostra attività, il nostro ruolo di garanti degli interessi delle parti e della legalità. Ma questo richiede una terzietà e indipendenza vera. Indipendenza che passa anche, come è evidente, da una solidità economica dei nostri studi. In un momento di crisi economica il rischio è che si perda la capacità di essere un argine a attività economiche dubbie.
Il rischio è che per ridurre i costi si riducano i presidi legati al nostro ruolo di tutori della legalità di cittadini e imprese.
Occorre dunque un compenso adeguato alle nuove attività che ci vengono richieste. Se ne è parlato in questi giorni ma da tempo Federnotai ha avviato all’interno di Confprofessioni una riflessione sull’estensione dell’equo compenso anche agli atti con i consumatori.
Ma l’equo compenso deve essere legato a servizi di qualità.
La proposta è che sia esteso solo a professioni che esercitano pubblica funzione o tutelano pubblici interessi e dove ci siano ordini professionali che vigilino sull’attività prestata.
Anche in questa ottica occorre una revisione dei principi di deontologia. Le nuove funzioni dei notai, il nuovo modo di svolgimento dell’attività e, non da ultimo, la necessità della verifica in concreto che l’attività di tutti noi sia svolta secondo quanto lo Stato si aspetta da noi, ossia per la tutela di cittadini e imprese, necessitano di nuove regole. E spetta ai nostri organismi il compito di verificare il rispetto delle norme di comportamento.
Dobbiamo dunque investire nella nostra professionalità, nella nostra sensibilità giuridica e nella nostra conoscenza delle prassi, oltreché delle regole di diritto.
Anche in questo la formazione della categoria è essenziale per avere quella capacità e rapidità di agire che lo Stato ci richiede.
Federnotai ha avviato da tempo una politica di innovazione e formazione della nostra professione. A questo proposito chiediamo al più presto una semplificazione di tutti gli strumenti informatici a servizio del Notariato. Lo scarso ricorso alla PNI è dovuto anche alla difficoltà di utilizzo o alla sua complessità.
La strada è lunga.
Ma siamo disposti a esercitare il nostro ruolo per voi e per il Notariato tutto.
Il compito del sindacato è quello di tutelare la professione e promuoverla in ogni ambito. Vi invitiamo a iscrivervi a Federnotai per sostenere un Notariato che giochi un ruolo avvertito come indispensabile fra cittadini e imprese, interlocutore leale dello Stato, e per ribadire il nostro ruolo di garanti della pubblica fede.
Apriamo oggi la campagna di tesseramento per il 2023.
Partiremo a gennaio con la prima formazione dedicata proprio al tema dell’antiriciclaggio per mettere a disposizione di tutti strumenti pratici e organizzativi. Vi aiuteremo passo passo che attuare presidi interni e difenderci da sanzioni assurde e sproporzionate.
La formazione la fanno anche le nostre associazioni confederate.
A questo proposito AssoNotai Lombardia – Guido Roveda ha organizzato un convegno il 2 dicembre sul tema della Volontaria Giurisdizione. Vi invitiamo a partecipare.
Ma non ci occupiamo solo di formazione. Il Notariato è una professione di profonda solitudine. Ebbene, il sindacato è il luogo dove incontrarsi, scambiare opinioni e programmare il futuro della professione. Molte delle nostre idee sono state recepite anche in questo congresso. Mi riferisco alla tavola rotonda sulle persone fragili che rinvia al nostro congresso di maggio e alla proposta di legge sul mandato per il caso di futura incapacità. Auspichiamo cha la proposta sia fatta propria dal CNN e portata avanti nell’interesse, innanzitutto, dei cittadini.
E nel passato da Federnotai sono partite le idee che hanno plasmato la professione di oggi. La polizza professionale, il prezzo valore, il deposito del prezzo sono solo alcuni degli ultimi esempi.
Cito Hellen Keller, una straordinaria scrittrice che ha racchiuso in una frase semplice tutto ciò in cui crediamo: “Da soli possiamo fare così poco; insieme possiamo fare così tanto”.
Noi stiamo facendo la nostra parte ma abbiamo bisogno del vostro supporto per continuare a far crescere e evolvere il Notariato. Venite a trovarci.
Iscrivetevi a Federnotai, vi aspettiamo!"