Nuovi indici di affidabilità per gli studi notarili
Venerdì 13 settembre 2019 Giuseppe Mattera, Vicepresidente di Federnotai, in rappresentanza di Confprofessioni, ha partecipato alla riunione relativa all’indice di affidabilità fiscale applicabile all’attività degli studi notarili presso la sede del SOSE a Roma. Presente anche anche l’AE, i rappresentanti della commissione tributaria del CNN con il coordinatore Diego Barone, i membri Nicola Forte e Giampiero Monteleone.
Durante la riunione è stato presentato il nuovo programma per l'elaborazione dell'ISA (l’indice sintetico di affidabilità, che ha sostituito da quest’anno gli studi di settore) il quale riduce, senza però eliminarle, quelle criticità che il CNN aveva già riscontrato nel 2018 e consistenti soprattutto nella eccessiva rigidità degli indici. Tale caratteristica può comportare, a fronte di piccoli scostamenti dai parametri, oscillazioni anche sostanziose del voto attribuito. Vediamo da vicino alcune problematiche rispetto al contenuto del nuovo programma. Un primo aspetto critico nasce dal fatto che il programma segnala spesso come anomalia l’incidenza delle spese sui ricavi. Viene tralasciato tuttavia che le spese degli studi notarili hanno una forte rigidità, e non possono essere ridotte anche a fronte di un conseguente calo dei ricavi, basti pensare alle spese per le visure. Per far fronte a questo problema si è suggerito di evidenziare con una apposita voce i costi delle visure in modo da sottrarli a quella relativa ai costi complessivi dell’attività. Inoltre una seconda considerazione è stata fatta in merito alla determinazione da parte della Agenzia delle Entrate dei compensi presunti che sono calcolati con onorari determinati su base provinciale in relazione alle diverse tipologie di atti. Parametri che non sono aggiornati e che non tengono conto della forte contrazione dell'attività notarile e della conseguente crescente concorrenza. Un’ultima analisi riguarda la banca dati che l’AE ha costruito per l’analisi dei dati economici dei vari settori di attività e che se condivisa con il CNN potrebbe fornire al notariato una base per costruire una accurata analisi economica dell’attività degli studi notarili.
I partecipanti sono chiamati ad esprimere le loro considerazioni sul programma entro il 7 ottobre. Sarà importante sfruttare questa occasioneper rilanciare le critiche già avanzate in precedenza per far sì che il modello elaborato sia più vicino alla realtà economica in cui è costretto ad operare il notariato tra costi sempre crescenti e non riducibili, al fine di assicurare un servizio efficiente e di qualità.